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Succhi di frutta industriali: perché non consumarli durante la dieta

Succhi di frutta industriali perché non consumarli durante la dietaI succhi di frutta industriali nell’immaginario collettivo sono bevande sane che si possono consumare con tranquillità anche durante la dieta.

In realtà questa convinzione è del tutto errata. Vediamo perché.

La verità sui succhi di frutta industriali

Ad alimentare la convinzione che queste bevande facciano bene alla salute, è la parola frutta.

Ricca di vitamine, proteine, sali minerali, zuccheri semplici, acqua e fibre, la frutta è l’alimento che garantisce al nostro organismo il maggior apporto di sostanze nutritive.

I succhi di frutta possono essere altrettanto salutari quando sono freschi, senza zuccheri aggiunti e con tanta polpa frullata dentro.

Ma i succhi industriali soddisfano questi parametri? E soprattutto quanta frutta contengono davvero?

Gli ingredienti

Intanto è bene precisare che per legge si dovrebbero definire succhi di frutta solo le spremute al 100% di frutta, senza aggiunta di acqua o di zuccheri.

In pratica tale definizione spetterebbe solo agli agrumi perché un succo al 100% di pera, mela o pesca senza l’aggiunta di acqua sarebbe troppo denso per essere commercializzato.

Quando un succo si diluisce con l’acqua la sua giusta definizione è nettare. E’ la legge a stabilire le percentuali minime di frutta per ogni tipo di nettare.

Di solito si tratta di percentuali che vanno dal 25 al 50%. Quando le percentuali di frutta si abbassano al 10%, siamo di fronte alle bevande al gusto di frutta.

Se le percentuali di frutta sono così basse, oltre all’acqua cosa si trova in un succo di frutta industriale?

In questa bevanda apparentemente salubre troviamo un notevole quantitativo di zuccheri, di sciroppo di glucosio e di additivi come gli acidi ascorbico, citrico e lattico, l’anidride solforosa e aromi vari.

In realtà gli aromi e i coloranti sono banditi dai succhi industriali perché la frutta dovrebbe bastare a dare sapore e colore al succo senza bisogno di rinforzi. Giacché la frutta entra in queste bevande in minime quantità, il ricorso a questi additivi, purtroppo, è molto frequente.

Gli zuccheri

Le bevande a base di succhi di frutta mantengono un potere calorico elevato a causa sia degli zuccheri aggiunti sia di quelli naturalmente presenti nella frutta.

Il fruttosio è uno di questi e può essere dannoso come lo zucchero normale. Quando la frutta è consumata fresca, le sue fibre moderano il rilascio di fruttosio.

Nei succhi di frutta, invece, le fibre sono eliminate e ciò può causare un sovraccarico di fruttosio che incrementa i livelli di insulina nel sangue.

Inoltre, recenti studi hanno dimostrato che i succhi di frutta industriali a causa dell’elevata quantità di zuccheri aggiunti, potrebbero favorire l’obesità e aumentare del 18% le possibilità di ammalarsi di diabete di tipo 2.

I succhi di frutta nella dieta

I succhi di frutta industriali sono sconsigliati a bambini e donne in gravidanza.

Per il loro alto contenuto calorico sono assolutamente vietati nelle diete dimagranti. Basti pensare che un bicchiere di 20 cc di un succo di frutta industriale contiene circa 100 calorie.

Bere due o tre bicchieri di succo al giorno sarebbe come mangiare un piatto di pasta ben condito o una fetta di torta.

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