Una dieta basata sulla selvaggina, ci dicono i dottori, potrebbe essere una soluzione complementare al crescente consumo di carne, che nel caso provenisse da allevamenti industriali avrebbe il pericolo di essere contaminata con ormoni e cibi non esattamente all’altezza di una dieta salutare.
La soluzione? La selvaggina, che potrebbe essere addirittura un modo più etico di consumare carne animale.
Tante proteine, pochi grassi
La selvaggina è una carne molto magra, che contiene però al tempo stesso elevati quantitativi di proteine. Basti pensare al cervo (in realtà piuttosto raro dalle parti nostre) o al capriolo, che contengono ben 24 grammi di proteine ogni 100 grammi di prodotto.
Lo stesso vale per il pesce: sempre meglio consumare salmoni selvatici e non d’allevamento: anche qui più proteine, meno grassi e nel complesso una carne molto più adatta ad un regime dietetico.
E allora? Serve il tesserino da cacciatore per mangiare bene?
No. Anche le carni selvatiche cominciano ad avere una buona diffusione nei maggiori centri commerciali e nei negozi di macelleria più forniti. Basta andare un po’ in giro e chiedere. Certo, si spende qualcosina di più, ma i contenuti nutritivi sono così superiori che basterà una quantità decisamente minore per sentirsi sazi.
E allora? Perché non provare? Se siete tra coloro che amano consumare carne, consumate almeno quella di qualità!