No, questa volta linea non c’entra, o meglio, c’entra marginalmente. A perdere tono sarà, sempre secondo la teoria del Dott. Perlmutter, il vostro cervello.
“La quantità di carboidrati necessaria è zero“, tuona il dottore, adducendo però motivi che, al contrario di quanto sostenuto dai fautori dei regimi low-carb, non hanno niente a che fare con il dimagrimento.
Depressione, demenza precoce e disturbi dell’attenzione
Dietro l’assunzione smodata dei carboidrati si celerebbe praticamente di tutto. Demenze precoci, disturbi dell’attenzione (ADHD), attacchi di panico e di ansia, e, ciliegina sulla torta, depressioni.
Non manca proprio nulla al corredo di complicazioni causato dai carboidrati.
Mancano però, come nel grosso delle ricerche di questo genere e che hanno come risultati proclami tanto balzani, i dati. Si, nel libro non ce n’è traccia, e tutto il castello monta, capitolo per capitolo, senza fondamenta scientifiche.
A dieta dal neurologo? No, grazie!
Il Dott. Perlmutter è un neurologo. Non si è mai occupato di diete in precedenza e i titoli accademici conseguiti non sembrano indicare competenza nel settore dell’alimentazione.
Pare si voglia cavalcare, e non è il primo tentativo in questo senso, la popolarità sempre più crescente delle diete low-carb (tra le quali includiamo anche Atkins e Paleo), affastellando informazioni non verificate in un libro che, speriamo, verrà presto dimenticato.
Voi continuate a consumare una dieta equilibrata, che includa anche la quantità minima e necessaria di carboidrati. Il Dott. Perlmutter, almeno per il momento, lasciatelo stare dov’è.