Il metodo migliore e meno faticoso per dimagrire?
Dormire. La dieta del sonno non è un’invenzione di qualche medico, o qualche protocollo molto in voga dall’altra parte dell’Oceano; si tratta di una serie di studi condotti da diverse Università o da equipe mediche, che hanno stabilito che dormire fa dimagrire.
Ecco finalmente una cosa piacevole che consente anche di dimagrire, avrà pensato qualcuno. I dati emersi da questi studi hanno infatti evidenziato che, dormire consente di perdere peso.
La ricercatrice Deanna Arble, che lavora per il Centro del Sonno e della Biologia Circadiana della Northwestern University in Illinois, sulla rivista Obesity ha pubblicato i dati emersi da uno studio effettuato su alcuni topi di laboratorio.
Si è scoperto che somministrando una dieta ricca di grassi, le percentuali di peso tra i topi aumentavano a seconda dell’ora in cui venivano somministrati gli alimenti; ovvero se durante il giorno o durante la notte, con un aumento del 20% durante il giorno e del 50% durante la notte rispettivamente.
Ad avvalorare questa tesi sono arrivati anche i risultati di uno studio condotto dal dottor Nathaniel Watson, che ha preso in esame 1000 gemelli sia monozigoti che non; riscontrando che per coloro che avevano avuto modo di dormire molto di più, si era verificata una perdita sensibile di peso. Già in precedenza altri studi effettuati, avevano evidenziato quello che è il rapporto tra il dormire e il peso; tenendo presente però il ruolo importante della genetica in questo processo.
Monitorando il sonno dei partecipanti, che mostravano un’età media intorno ai 37 anni, emergeva che coloro che dormivano un numero di ore maggiori la notte (dalle 8 alle 9 ore), presentavano un indice di massa corporea (BMI), più basso in base al peso e all’altezza, rispetto invece a chi dormiva meno; al contrario le persone che dormivano meno aumentavano sensibilmente il rischio genetico di un BMI più alto.
Dunque il riposo notturno, alla luce di questi studi, diventa determinante per poter non solo affrontare al meglio la giornata con la giusta carica, ma anche per poter evitare che il nostro indice di massa corporea aumenti.
Per questo motivo è nata la dieta del sonno, che negli ultimi mesi si è andata perfezionando sulla base di una ricerca effettuata dalla Perelman School of Medicine dell’Università della Pennsylvania. L’università è andata a confrontare le abitudini di vita degli americani, la loro alimentazione e le ore di sonno durante una giornata.
La scoperta è stata importante perché coloro che presentavano un’alimentazione molto varia, e una vita regolare riuscivano a dormire ben 8 ore di sonno, mentre chi si nutriva male, e aveva una vita di eccessi non riusciva a riposare bene e quindi dormiva molto poco. Dimmi quanto dormi e ti dirò chi sei, o meglio ancora come sei.
Facendo riferimento a tutto quello che abbiamo detto fino ad ora, agli studi effettuati e che abbiamo citato, quello che emerge in modo palese è che la “dieta del sonno” non è sicuramente un’utopia, ma uno stile di vita da abbracciare in modo convinto che, insieme ad altri piccoli accorgimenti, può sicuramente portare dei risultati importanti in termini di dimagrimento e quindi di diminuzione dell’indice di massa corporea (BMI).