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Chetosi: fa male all’organismo?

Grazie alla dieta chetogenica negli ultimi periodi si è sentito molto parlare della chetosi e dei suoi effetti. Tra le tante informazioni a riguardo che circolano sul web, tuttavia, ce ne sonno alcune sbagliate.

In questo articolo cercheremo brevemente di dare una definizione di chetosi e di spiegare cosa avviene durante questo processo.

Per ulteriori informazioni è indicato rivolgersi sempre ad uno specialista dell’alimentazione (dietologo o nutrizionista) prima di affrontare qualsiasi tipo di dieta. Egli aiuterà nella guida di un percorso personalizzato che potrebbe dare buoni risultati restando sempre in salute.

Cos’è la chetosi

L’obiettivo della dieta chetogenica è quello di dimagrire in breve tempo attraverso l’eliminazione dei carboidrati, un basso contenuto di calorie e un maggiore consumo di proteine. In questo modo il corpo entra in chetosi, ossia si trasforma in una vera e propria “macchina brucia grassi”.

Durante la chetosi l’organismo utilizza come fonte di energia non più il glucosio che arriva dai carboidrati, ma i grassi e i chetoni, corpi chetonici. Si tratta di cellule generate dal fegato che durante la chetosi vengono prodotte più velocemente.

Per capire se si è entrati in uno stato di chetosi si possono fare dei test (sangue, urina o respiro). Inoltre potrebbero manifestarsi determinati sintomi come aumento della diuresi, riduzione dell’appetito, affaticamento e sensazione di sete.

Quali rischi?

Una delle possibili conseguenze negative della chetosi è la crisi di astinenza da zuccheri che potrebbe sopraggiungere dopo qualche tempo dall’inizio della dieta. L’astinenza può portare a una continua sensazione di stress, condizione poco salutare per l’organismo.

Inoltre, se questa dieta viene seguita in modo sbagliato, potrebbe causare: mal di testa, problemi di sonno, nausea, scarsa energia e poca concentrazione. Questi sintomi tendono a scomparire in breve tempo, non appena l’organismo entra pienamente in chetosi. Per questo è consigliato seguire il regime alimentare in modo graduale, aiutando il corpo ad adattarsi.

La chetosi potrebbe causare anche patologie più gravi come la chetoacidosi diabetica, i calcoli renali e l’aumento del colesterolo. Si tratta di effetti collaterali molto rari, ma che comunque è bene conoscere.

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