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Salmone bio: è davvero più sano?

Durante la spesa spesso ci sorgono spesso dei dubbi su quali siano gli alimenti più salutari da aggiungere al nostro carrello. Il consumatore di oggi è molto più attento rispetto al passato, sia alla propria salute che alle tematiche ambientali.

Tra i prodotti ittici più acquistati c’è il salmone. Spesso ci troviamo a dover decidere tra biologico o proveniente da acquacoltura convenzionale. In Italia, il tipo di salmone maggiormente consumato è quello convenzionale.

Si tratta della scelta migliore?

Le risposte dei test sul salmone bio

Spesso ci fidiamo del mito del biologico, immaginando condizioni di allevamento più sicure.

Nel 2016, la rivista francese “60 Millions de consommateurs” aveva pubblicato i risultati di un sondaggio, dimostrando che il salmone bio era più contaminato da metalli pesanti, come mercurio e arsenico.

La causa era l’alimentazione tossica dei salmoni. L’anno successivo, i giornalisti della trasmissione “Patti Chiari”, in onda sull’emittente svizzera RSI, hanno condotto una nuova indagine sugli allevamenti di salmone biologici e non, situati in Norvegia, Scozia e Irlanda.

Lo studio ha dimostrato che nel salmone biologico c’è una maggiore presenza di pesticidi, residui di farmaci veterinari e altre sostanze inquinanti (diossine e PCB), seppure nei limiti legali.

I livelli di sostanze nocive presenti nei salmoni bio sono quattro volte più alti rispetto a quelli convenzionali. In questo modo, i risultati dei test hanno nuovamente smentito la convinzione che bio equivale a sano.

Differenze tra salmone biologico e convenzionale

Quali sono le differenze tra salmone biologico e convenzionale?Innanzitutto gli allevamenti: quelli bio contengono un numero inferiore di esemplari all’interno delle vasche, equivalente a circa la metà del convenzionale.

Agli allevamenti bio sono anche imposti dei limiti ai trattamenti farmacologici: possono essere massimo due in tutta la vita del singolo pesce. Tali limiti sono inesistenti per gli allevamenti convenzionali.

L’alimentazione è il fattore che influenza maggiormente lo sviluppo dei pesci ed è differente per i due tipi di allevamento.

Quella del salmone biologico è composta prevalentemente da farine e oli di pesce ricavati da pesca sostenibile, ma non biologica, ed è quindi più esposta alle contaminazioni.

La dieta del salmone allevato con metodi tradizionali, al contrario, prevede una maggioranza di vegetali che permette di ridurre l’apporto di contaminanti.

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