La seppia è uno dei prodotti della pesca più popolari nella cucina del nostro paese e può sicuramente essere uno di quelli che più ci attirano durante magari la nostra dieta.
Come sanno già molto bene i nostri lettori, però, spesso dietro alimenti all’apparenza “innocui”, si possono celare degli autentici disastri per la nostra linea.
Vediamo insieme allora se si possono mangiare le seppie durante la dieta, o se devono essere considerati tra gli alimenti che devono essere eliminati durante tutta la durata del regime.
Estremamente poco caloriche
Anche nel contesto dei prodotti del mare, le seppie possono essere considerate estremamente ipocaloriche.
In 100 grammi di prodotto infatti troviamo circa 70 calorie, con una quantità minima di carboidrati e una ripartizione dei nutrienti comunque fortemente a favore delle proteine anche rispetto ai grassi.
Si tratta dunque di un alimento che, almeno in linea di massima, deve essere considerato senza dubbio ipocalorico, anche se come sanno bene i nostri lettori non possiamo fermarci a questo dato per valutare la bontà di un alimento in relazione alla dieta.
Occhio però a come si cucina
Le seppie però finiscono in genere in ricette che di ipocalorico hanno poco o nulla: sughi e salse troppo caloriche che rendono quello che di base è un alimento più che adatto alla dieta qualcosa invece da evitare.
Il nostro consiglio non può che essere dunque quello di andare a valutare attentamente gli ingredienti che utilizzeremo per preparare le nostre seppie.
Un’ottima fonte di proteine
Inoltre bisognerebbe tenere conto del fatto che le seppie sono ricche di proteine: si tratta di un ottimo alimento per andare a sostituire carne, uova o formaggio e dunque un alimento assolutamente adatto a qualunque tipo di dieta, anche a quelle che sono particolarmente concentrate sulle proteine a scapito dei carboidrati.
Occhio però a non esagerare, perché comunque il 20% delle calorie che si trovano nelle seppie arrivano da grassi, anche se di buona qualità.
Senza dubbio comunque si possono inserire nella dieta una o due volte a settimana, a patto di, come abbiamo detto sopra, prepararle secondo ricette leggere e non ricche di condimenti.