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Dieta Mediterranea: è crisi anche per i cibi sani

dieta mediterranea crisiIl vanto di un paese, anzi, di un’intera regione. Parliamo della Dieta Mediterranea, una delle alimentazioni più corrette e più invidiateci da tutto il mondo, che però starebbe pagando, anche lei, il prezzo della crisi.

Secondo due recenti studi, il primo pubblicato sul British Medical Journalil secondo invece sul Nutrition, metabolism and cardiovascular diseases confermano quella che era la preoccupazione già dei dietologi italiani.

Le ristrettezze economiche stanno attaccando la spesa degli italiani, che per non rinunciare alla quantità, preferiscono (e spesso sono costretti a) attaccare la qualità dei cibi che portano in tavola.

I risultati? Disastrosi sul breve, medio e lungo periodo, con il Sistema Sanitario Nazionale che dovrà farsi carico di sempre più casi di obesità e diabete.

Mangiare bene… costa troppo

Mangiare bene, o meglio, continuare a mangiare i cibi della nostra tradizione, continuare a seguire quella dieta salutare che ha regalato sin da tempi lontani agli italiani il record di longevità in ambito europeo, è troppo costoso per un paese stremato dalla crisi.

E così al posto di olio d’oliva extravergine, pesce, frutta e ortaggi di qualità, arrivano sulla nostra tavola cibi che invece dovrebbero rimanere sugli scaffali del supermercato, ricchi di grassi saturi, conservanti e coloranti.

In aumento anche il consumo di cibi zuccherati, che fanno il paio con una dieta che si è decisamente deteriorata a partire dalla crisi, e che ha orientato gli italiani, purtroppo, verso prodotti che incorporano carboidrati nella speranza di correggere difetti di qualità e di gusto.

Purtroppo un problema anche di cultura

Non è però soltanto la crisi ad allontanare gli italiani sempre di più da quelli che erano i canoni di una dieta un tempo perfetta. Ci sono anche problemi di tipo culturale, come dimostrano i due studi che abbiamo citato sopra.

Sembrerebbe infatti che, stando almeno ai dati raccolti dalle due ricerche, chi ha studiato di più è più propenso a seguire una dieta sana come quella Mediterranea. 

Si tratta di qualcosa che è collegato, in parte, al reddito percepito dalle classi che hanno studiato di più. Non tutto però si riduce alle disponibilità economiche delle famiglie, dato che anche a parità di reddito la dieta delle famiglie con un grado di istruzione più elevata è qualitativamente migliore di quella seguita dalle famiglie con un grado di istruzione più basso. 

La via d’uscita? Al ministero pensano che possa essere trovata nella continuazione di quelle campagne di sensibilizzazione che stanno ottenendo risultati soprattutto tra i più giovani, che vengono educati ad una cultura del mangiare bene e sano.

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