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5 cose sul cibo che i nostri genitori avevano capito male

obesità-uomo-donnaNon sempre le conoscenze tramandate da madre in figlia sono roba di prima qualità.

Anzi, complice la mancanza di ricerca scientifica e una scarsa educazione per quanto riguarda l’alimentazione. Vediamo di metterceli alle spalle una volta per tutte.

5. “Non spizzicare, poi non mangi a cena”

Quante volte te l’hanno ripetuto quando eri un bambino? Beh, la musica è cambiata.

Il consiglio adesso è quello di fare spuntini anche lontani dai pasti, per tenere i livelli di zucchero sotto controllo, e non arrivare ai pasti principali troppo affamati. L’unica cosa con la quale non esagerare sono le calorie. Sempre meglio scegliere snack ipocalorici.

4. “Pulisci il piatto”

E’ una norma che è figlia di tempi dove di cibo ce n’era davvero poco. Si tratta però, soprattutto adesso che di cibo ce n’è fin troppo. Incoraggiamo i nostri bambini, al contrario di quello che ci avevano detto i nostri genitori, a mangiare fino a sazietà e non oltre.

Lasciare qualcosa nel piatto è una ottima abitudine, che aiuterà i nostri figli a sviluppare un senso di sazietà non dipendente dalla grandezza del piatto che hanno di fronte.

3. “Non mangiare prima di fare sport”

No, non possiamo correre subito dopo cena, pena l’accasciarsi e vomitare. Ma qualcosa di molto energetico va mangiato prima di ogni sessione di work-out. Cosa scegliere? Cioccolato e altri alimenti molto energetici. Non vogliamo svenire mentre ci stiamo dando dentro, vero?

2. “Muoviti a finire quello che hai nel piatto”

Una norma che non ha senso. Non bisogna mangiare in fretta, anzi, l’esatto contrario. Provate a mangiare più lentamente, posando le posate tra un boccone e l’altro. Il perché? Il cervello impiega 20 minuti ad elaborare i segnali della sazietà. Più lentamente mangeremo, più saremo sicuri di non esagerare.

1. “Ti meriti proprio una fetta di torta! “

Il cibo non è una ricompensa. E neanche una ricompensa per aver finito le verdure o qualche alimento che ci è particolarmente antipatico.

Offrendo torte e dessert come ricompensa daremo il via ad un circolo vizioso dove i cibi grassi e zuccherati saranno considerati dal cervello, anche a livello inconscio, come premio e quindi come cibo da andare a mangiare ogni volta che ci meritiamo qualcosa. No, no e poi no.

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