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Si possono mangiare i gamberetti durante la dieta?

GAMBERETTII gamberetti sono, praticamente da sempre, ospiti molto graditi sulle nostre tavole. Non che sia un mistero: sono buoni, facili da preparare, hanno una certa versatilità culinaria e sono disponibili praticamente tutto l’anno.

In molti però si scagliarono, qualche anno fa, sui molluschi e sui crostacei in generale, in quanto a loro detta troppo ricchi di grassi e di colesterolo.

Ora che i paradigmi che riguardano la scelta della dieta sono sostanzialmente cambiati, c’è ancora qualcosa di cui preoccuparsi? Oppure i gamberetti possono essere consumati senza troppi problemi?

Vediamolo insieme, in una rassegna che non terrà soltanto conto del mero dato calorico, ma anche del restante complesso di valori nutritivi.

I gamberetti sono ipocalorici

I gamberetti sono un prodotto che possiamo sicuramente considerare come ipocalorico. All’interno di 100 grammi di prodotto troviamo infatti 80–90 calorie, una quantità estremamente misera, soprattutto se confrontata a quelli che sono i valori nutrizionali (ottimi, in realtà) apportati da questo prodotto.

Anche facendone delle grandissime scorpacciate, non dovrebbero esserci, per intenderci, dei grandi problemi a livello di linea.

Ottima fonte di proteine

In aggiunta i gamberetti apportano calorie principalmente da proteine. Si tratta dunque di un alimento che deve essere considerato ottimo anche per chi svolge attività sportiva o che ha bisogno comunque di una dieta che aiuti a ristrutturare il corpo piuttosto che semplicemente a dimagrire.

Le proteine contenute nei gamberetti sono di ottima qualità e per questo motivo devono essere considerate tra le migliori che possiamo aggiungere alla nostra dieta.

Il “problema” del colesterolo

I gamberetti hanno un aspetto problematico, che è quello del colesterolo. In 100 grammi di prodotto sono infatti contenuti circa 150mg di colesterolo, una quantità in linea con gli altri crostacei e che ha fatto ritenere, spesso in modo assolutamente ingiustificato, i gamberetti come non adatti alla dieta di chi ha problemi di colesterolo. Certo, in presenza di questo tipo di patologie bisognerebbe concordare con il proprio medico la quantità di crostacei da assumere settimanalmente.

Non si tratta però di un grosso problema: solo il 25% del colesterolo viene assunto per via alimentare e dunque, almeno per i soggetti sani, questo non dovrebbe essere un problema.

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