La bresaola si è guadagnata negli anni la reputazione di salume molto salutare, o comunque dietetico. Si tratta di uno dei pochi insaccati della tradizione italiana che non prevedono l’utilizzo di carne di maiale e questo, almeno sotto il profilo dietetico, potrebbe essere un bene.
Stabilire però se un alimento sia o meno adatto alla dieta è un procedimento in realtà piuttosto complesso, che ha bisogno di più di qualche sguardo svogliato alla tabella nutrizionale e calorica di un alimento.
Vediamo insieme se la bresaola si può mangiare o meno durante la dieta e quali potrebbero essere i motivi che dovrebbero farci tendere ad una scelta o all’altra.
Le calorie? Poche, ma non pochissime
Il fatto che la bresaola sia estremamente ipocalorica è in realtà un mito, di quelli che purtroppo sono duri a morire. Siamo davanti infatti ad un alimento che contiene comunque circa 150 calorie per 100 grammi di prodotto, una quantità che è sicuramente più bassa di quella che troviamo nel salame o in altri insaccati grassi, come la mortadella, ma che non giustifica la fama di alimento ipocalorico che la bresaola si è conquistata negli ultimi decenni.
Non sono pochissime, ma non sono neanche troppe e dunque lo spiraglio per la bresaola, almeno sotto il profilo calorico, è ancora aperto.
Il problema degli insaccati: il sale e i conservanti
Ci sono due tipi di problemi che devono essere però affrontati necessariamente, ogni volta che si discute di insaccati, per quanto sani essi possano essere.
Il primo è il problema del sale, che è presente in quantità troppo alte per qualunque regime dietetico (e anche rispetto alle quantità che si dovrebbero assumere in una dieta sana).
Il secondo è quello, e qui puntiamo il dito verso i prodotti industriali, dei conservanti. Nella bresaola, anche di qualità, finiscono purtroppo additivi che non vorremmo mai portare in tavola. Qui l’attenzione è d’obbligo e bisogna scegliere solo prodotti che evitino un ricorso troppo sbarazzino ai conservanti.
Si può mangiare, ma non tutti i giorni
La bresaola dunque è un alimento tutto sommato sano, scontando anche la categoria d’appartenenza. Questo però non vuole assolutamente dire che possiamo mangiarla con frequenza durante la dieta.
Una o massimo due volte a settimana saranno più che sufficienti per un prodotto che, seppur meno nocivo di salami, salsicce e würstel, è comunque un insaccato.