Il porridge è un alimento che arriva da lontano, almeno culinariamente parlando, e che ha trovato la sua fortuna, ben prima che in Italia, in America e nel Regno Unito.
Si tratta di una sorta di zuppa di latte a base d’avena, dalla base dunque che punta sui carboidrati e che in genere viene consumato per la prima colazione. Si tratta di un alimento, almeno all’apparenza salutare, che per questo motivo è inserito in tantissimi piani dietetici.
Ma si può davvero consumare durante la dieta? Oppure andrebbe eliminato? Vediamolo insieme.
Poche calorie
Il porridge ha circa 250 calorie per 100 grammi di prodotto. Sono poche, se contiamo il fatto che si tratta di un prodotto che costituisce una colazione piuttosto sostanziosa anche usandone solo 25 grammi. Le calorie provengono tutte dai carboidrati e sono dunque una base forte per una colazione che ci da l’energia per affrontare le ore critiche della giornata.
Al porridge si possono aggiungere anche un cucchiaio di miele e un po’ di frutta secca, rendendolo più calorico, ma rimane comunque una colazione adatta per chi è a dieta e deve perdere peso.
Occhio però a cosa si aggiunge
Abbiamo appena detto che al porridge si possono aggiungere i condimenti più vari, ma ovviamente si dovrebbe cercare di non esagerare. Perché se è vero che il porridge non è poi così calorico, aggiungendo gli ingredienti sbagliati può diventare una vera bomba calorica, sicuramente non adatta a chi segue un regime dietetico.
Ma è vero che cura…
No. Sulle presunte proprietà dell’avena, che sarebbe in grado di curare asma, tumore e quant’altro, dobbiamo esprimerci in senso contrario. Si tratta purtroppo di leggende metropolitane che non hanno alcuna base scientifica e che dovrebbero essere considerate come tali. Si tratta dunque di qualcosa che purtroppo non esiste e che è ancora capace di catturare la speranza dei più creduloni.
Non ci sono ricerche di alcun tipo, scientifiche e non, in grado di dimostrare queste presunte proprietà.
Quindi mangiamo l’avena e il porridge per le sue proprietà dietetiche, ma se pensiamo di poterci curare in questo senso, meglio andare dal medico e farsi curare con metodi tradizionali e riconosciuti.