La polenta di mais è un alimento ingiustamente considerato dannoso per la salute di chi è a dieta. Si tratta infatti di un prodotto solo moderatamente calorico, che può, se condito nel modo giusto, essere integrato anche nelle diete ipocaloriche.
La polenta fa ingrassare? Dipende. Vediamo da cosa.
Poche calorie
La polenta, di per sé, non fornisce molte calorie. Siamo davanti infatti ad un prodotto che è in genere molto meno calorico della pasta. Si parla di 150-250 calorie per 100 grammi di prodotto umido, con la variazione che è attribuibile al contenuto di acqua successivamente alla preparazione.
C’è un bel risparmio di calorie rispetto alle 360 per 100 grammi offerte dalla pasta, alimento lungi dall’essere demonizzato dai dietologi. Quindi, almeno sotto il profilo calorie, un punto a favore del consumo di polenta.
Occhio al condimento
A fare la differenza potrebbe essere proprio il condimento. Nelle ricette tradizionali infatti ci si affida in genere, in qualità di accompagnamento alla polenta, di sughi estremamente grassi e pesanti. Salsicce, funghi, parti grasse di maiale e di cacciagione. A far diventare la polenta un piatto che fa ingrassare non è la base di farina di mais, ma quello che si usa come condimento.
Questo però non vuol dire che non ci siano alternative magre alle preparazioni tradizionali. Un sugo di pomodoro senza troppi grassi aggiunti permette infatti alla polenta di mantenersi entro un monte calorico accettabile anche per chi sta seguendo una dieta ipocalorica.
Dipende da noi
La polenta è una tela per chi ama dipingere con i pennelli offerti dalla cucina. Il risultato, congruo o meno con le necessità di dimagrimento, dipende esclusivamente da noi. C’è un ampio margine di manovra per chi vuole comunque portarla a tavola, ricordandosi però al tempo stesso di non esagerare il condimento, sia nelle quantità che nelle tipologie.