I semi di chia sono una scoperta, o meglio una riscoperta, della scienza alimentare odierna. Si tratta di semi che vengono estratti dalla Salvia Hispanica, una pianta affine alla menta e che costituivano la base della dieta di Maya e Aztechi.
Si tratta di un grande alimento, dato che a fronte di un apporto calorico esiguo, fornisce una buona quantità di proteine e di altri nutrienti benefici.
Vediamo insieme perché aggiungere i semi di chia alla dieta e se sono presenti invece controindicazioni.
I benefici dei semi di chia
I semi di chia sono diventati molto popolari negli ultimi anni, soprattutto tra coloro che vogliono seguire uno stile di vita sano e alimentarsi utilizzando esclusivamente alimenti naturali e che abbiano benefici per la salute. Ecco dei buoni motivi per consumare questi semi:
- Contengono tantissimi antiossidanti, sostanze in grado di combattere i radicali liberi e di combattere l’invecchiamento
- Contengono 16 grammi di proteine per 100 grammi di prodotto, una percentuale altissima e praticamente unica nel mondo vegetale
- Contengono pochissimi carboidrati che vengono assimilati dal nostro organismo
- Sono ricchi di fibre
- La qualità delle proteine contenute nei semi di chia è alta, simile a quella che si trova in prodotti come lo yogurt
- Sono ricchi di acidi grassi Omega 3, che sono di fondamentale importanza per la salute del nostro sistema cardio-circolatorio
- Sono ricchi di calcio, magnesio e fosforo, minerali che sono fondamentali per la salute del nostro sistema scheletrico
- Contengono poche calorie: soltanto 218 per 100 grammi di prodotto
Le controindicazioni
I semi di chia sono benefici, ma non sono per tutti. Ci sono infatti controindicazioni che riguardano determinati soggetti che hanno condizioni pregresse specifiche, che andremo ad esplicitare tra poco.
- Non esistono al momento studi scientifici che riguardano ad esempio il consumo di semi di chia durante la gravidanza
- Hanno un contenuto alto in trigliceridi e per questo motivo non sono adatti a chi ha già livelli troppo alti di questi specifici componenti grassi nel sangue. C’è una specifica qualità di semi di chia, i Seba, che superano questo problema
- Sembra ci possa essere una correlazione tra l’acido alfalinoleico e il cancro alla prostata. Questo acido è presente in alte quantità nella chia e deve dunque essere tenuto in debita considerazione.