Autismo, una parola che fa venire i brividi solo a pronunciarla, soprattutto, perché si pensa a questo disturbo come a uno stato irreversibile.
Ma non è così, perché, per fortuna la ricerca non si ferma. Per migliorare la vita dei pazienti, infatti, la scienza cerca di trovare soluzioni efficaci e, soprattutto, alternative ai farmaci.
E’ il caso della dieta GAPS, un vero e proprio protocollo nutrizionale studiato per l’autismo ma anche per altri disturbi legati alla psiche come la dislessia, la depressione, la disprassia e la schizofrenia.
La dieta GAPS
La dieta GAPS, Gut And Psychology Syndrome, è stata ideata dalla dottoressa Natasha Campbell-McBride che la sperimentò per la prima volta, ottenendo ottimi risultati, sul proprio figlio affetto da autismo. La terapia messa a punto dalla dottoressa Natasha Campbell si basa su un’alimentazione naturale rigorosamente preparata in casa.
I principi
I principi della dieta GAPS, a dire il vero, non sono del tutto nuovi poiché sono gli stessi che il dottor Haas prima e la dottoressa Elaine Gottschall in seguito, hanno utilizzato nella dieta SCD, ossia Specific Carbohydrate Diet.
La novità introdotta dalla Campbell è stata quella di unire agli effetti benefici dei cibi fermentati sui quali si basava la SCD, quelli altrettanto salutari di alcuni alimenti naturali altamente disintossicanti.
La disbiosi intestinale
La dieta GAPS parte dal principio che tutte le malattie, fisiche e mentali, hanno origine da un cattivo funzionamento dell’intestino.
In particolare, l’intero organismo può subire seri danni quando si crea una situazione tecnicamente definita disbiosi intestinale. In pratica, questo particolare stato si verifica quando la flora batterica nociva supera quella benefica.
Quando ciò accade le difese immunitarie, si affievoliscono e virus e batteri patogeni prendono il sopravvento. Eliminando dall’alimentazione tutti i cibi che facilitano la disbiosi intestinale, il fisico si mantiene sano e la mente ne trae giovamento.
Cibi proibiti
In primo luogo la dieta GAPS elimina i carboidrati, sia disaccaridi, sia polisaccaridi. Niente farine, dunque, cereali, riso e mais. Sono da bandire anche molti legumi, le patate, gli zuccheri raffinati e, più in generale, tutti i prodotti industriali raffinati.
Cibi consentiti
La dieta GAPS si basa esclusivamente sul consumo di cibo naturale cucinato in casa. Questa dieta introduce grandi novità per i soggetti autistici: il brodo di carne fatto in casa e cibi fermentati come verdure, pesce e latticini. Fra i latticini fermentati si dà preferenza allo yogurt, alla panna acida e al kefir. Ovviamente, anche la fermentazione degli alimenti deve avvenire in casa.
La rivoluzione della GAPS
La grande rivoluzione della GAPS sta nell’introdurre nella dieta degli autistici, o dei soggetti che hanno altri tipi di disturbi mentali, alimenti che contengono glutine e caseina.
Come noto le diete tradizionali per l’autismo sono basate sulla eliminazione totale di queste sostanze.
Molte ricerche hanno dimostrato, infatti, che queste proteine quando arrivano al cervello, legandosi a specifici recettori, possono causare i sintomi dell’autismo.
E’ stato costatato che eliminando dalla dieta caseina e glutine, i soggetti autistici ne traggano giovamento.
Allora perché la dottoressa Natasha Campbell introduce queste sostanze nella sua dieta? Perché, soprattutto, i bambini ne hanno bisogno: ma attenzione la caseina e il glutine della dieta GAPS provengono da latticini e verdure fermentati, cioè pre-digeriti. In questo modo le due sostanze incriminate, possono essere assunte senza problemi.
Quando dura la GAPS
La dieta GAPS non si può seguire per periodi molto prolungati: deve durare al massimo due anni. Trascorso questo periodo, piano piano sono reinseriti nell’alimentazione tutti gli alimenti che la dieta vieta. I benefici della dieta GAPS cominciano a essere visibili già dal primo mese.
A chi rivolgersi
In Italia non ci sono ancora molti nutrizionisti specializzati nella dieta GAPS. Il sito ufficiale della dottoressa Campbell, al momento, consiglia un solo specialista italiano: il nutrizionista Paolo Donati. Lo specialista ha studiato in Inghilterra al College of Natural Nutrition ed è autorizzato proprio dalla dottoressa Natasha Campbell a utilizzare il protocollo GAPS. Lo studio del dottor Donati si trova a Modena.