La Dieta Mediterranea dal mese di novembre 2013 è stata iscritta dall’UNESCO nella lista dei patrimoni culturali immateriali dell’umanità.
E bisogna andarne fieri, perché è il primo regime alimentare a ottenere questo prestigioso riconoscimento. Cerchiamo di capire perché la Dieta Mediterranea è protetta dall’UNESCO.
La Lista UNESCO
Fra i compiti dell’UNESCO, United Nations Educational Scientific and Cultural Organization, c’è anche quello di identificare e tutelare i patrimoni culturali in modo da poterli tramettere alle generazioni future.
Di solito nella Lista UNESCO rientrano siti naturali e beni storici e artistici. In pratica, secondo la Convenzione sulla Protezione del Patrimonio Mondiale del 1972, un patrimonio culturale può essere un monumento, un borgo con edifici storici, un sito archeologico, un habitat naturale in cui vivono specie protette, un’area dal grande pregio paesaggistico e naturale, oppure antropologico, etnologico e scientifico.
Ma una dieta non era mai stata inserita nella lista. Perciò quando l’Italia nel 2008 fece richiesta all’UNESCO di riconoscere la Dieta Mediterranea come patrimonio dell’umanità, ci fu grande scalpore. Dal 2008 il riconoscimento arrivò nel 2010, mentre l’iscrizione nella Lista Unesco fu ufficializzata nel 2013 a Baku, la capitale dell’Azerbaijan.
La Dieta Mediterranea
Furono gli americani negli anni 60 a coniare per primi il termine di Dieta Mediterranea. Con questo nome si identificava un tipo di alimentazione contagiata da diverse culture. Questa dieta risentiva soprattutto delle tradizioni e delle abitudini alimentari arabe e greche.
Il nutrizionista Ancel Keys alla fine della seconda guerra mondiale si trasferì a Pollica, nel Cilento, proprio per studiare l’alimentazione meridionale. In particolare Keys voleva scoprire gli effetti sulla salute dell’alimentazione del Sud che, tutto sommato, era molto parca.
Erano tempi di carestia, perciò la maggior parte del cibo che arrivava a tavola era di provenienza agricola. Legumi, verdure, ortaggi, olio di oliva, pane e pasta realizzati con farina di frumento non raffinata, uova, frutta, formaggi, vino, costituivano quella che Keys chiamò Dieta Mediterranea.
Solo nei giorni di festa la dieta si arricchiva di carne, pesce e qualche dolce. Eppure, era proprio quel tipo di alimentazione, così diversa da quella americana, che sembrava dare più salute e vigore agli italiani.
I benefici
La Dieta Mediterranea, in seguito è stata messa al confronto con le diete di altri Paesi del Nord Europa come Germania, Finlandia, Inghilterra, e degli Stati Uniti. Ebbene, è stato riscontrato che fra le altre diete, quella Mediterranea, era molto più salutare. Negli altri Paesi, infatti, è stata riscontrata una percentuale molto alta di malattie – patologie cardiovascolari, cancro e disturbi del metabolismo – legate all’alimentazione.
La Dieta Mediterranea ha permesso agli italiani di conquistare un record: quello della longevità. Un uomo italiano ha una vita media di 78 anni, mentre una donna di 83. Entrambi dati sono di gran lunga superiore alla media europea.
Ovviamente quando si parla di Dieta Mediterranea, si fa riferimento al consumo di prodotti tipici locali di provenienza soprattutto da agricoltura biologica e filiere alimentari ecocompatibili.
Patrimonio dell’Umanità
Perché la Dieta Mediterranea è protetta dall’UNESCO ed è diventata patrimonio dell’umanità? Per diversi motivi. Oltre per i benefici per la salute universalmente riconosciuti, è stato riconosciuto alla Dieta Mediterranea il valore nutrizionale e storico che questo tipo di alimentazione ha negli stili di vita.
La scelta dell’UNESCO di iscrivere la Dieta Mediterranea nella Lista del patrimonio culturale e immateriale dell’umanità, nasce proprio dall’esigenza di divulgare quanto più possibile una corretta cultura dell’alimentazione e, soprattutto, di migliorare le abitudini a tavola e con questi, il modo di vivere.
Alimentazione corretta
In un’alimentazione corretta il fabbisogno energetico giornaliero deve essere soddisfatto per il 50-60% da carboidrati complessi. L’amido contenuto in pasta, pane, cereali, legumi e patate è un carboidrato complesso. Questi alimenti sono alla base della tradizione gastronomica mediterranea.
Il 15-20% del fabbisogno energetico giornaliero è affidato alle proteine. Ovviamente sono privilegiati i prodotti ittici ricchi di omega 3. E sulle coste del Mediterraneo il consumo di pesce supera sicuramente quello della carne.
Il rimanente 30-40% delle calorie deriva dai grassi. Il grasso che la fa da padrona nella Dieta Mediterranea è l’olio d’oliva che contiene molte sostanze antiossidanti e vitamine liposolubili come la E. Vitamine, sali minerali e fibre sono assicurate da frutta e verdure di stagione.
Come si può notare la Dieta Mediterranea è bilanciata, è nutriente, garantisce il giusto apporto calorico e non è ricca di colesterolo. Insomma è una dieta sana che, se associata a una quotidiana attività fisica, garantisce il mantenimento di una forma fisica perfetta.
Se poi a tutto questo si aggiunge che nella Dieta Mediterranea entrano prodotti e piatti tipici che sono delle vere eccellenze gastronomiche, si capisce meglio perché questa dieta è l’unica protetta dall’UNESCO.