I trigliceridi, noti ai comuni mortali come il grasso nel sangue, sono molecole lipidiche che l’organismo non è in grado di sintetizzare e che devono perciò essere introdotte con l’alimentazione.
Quando il loro livello nel sangue supera i valori normali, i trigliceridi possono mettere a serio rischio la nostra salute. Può una dieta appropriata tenere a bada i trigliceridi nel sangue?
Trigliceridi e patologie
I trigliceridi, detti lipidi di deposito, rappresentano la stragrande maggioranza di lipidi presenti nel nostro organismo.
Nei valori normali questi lipidi svolgono un’indispensabile funzione energetica. Attraverso il sangue, infatti, piccole frazioni di grasso si vanno a immagazzinare nelle cellule adipose dalle quali l’organismo attinge energia.
In un soggetto sano i trigliceridi nel sangue, misurati a digiuno, sono considerati normali quando il loro valore si trova compreso tra 151 e 199 mg/dl. I trigliceridi cominciano a diventare un problema per l’organismo quando tale valore supera i 200 mg/dl.
Quando i trigliceridi nel sangue superano i livelli di normalità, sono considerati un fattore di rischio per tutte le malattie cardiovascolari: cardiopatia ischemica, angina, infarto, ictus e quant’altro.
Inoltre, come accade in tutte le dislipidemie, anche l’aumento dei trigliceridi favorisce la produzione di placche aterosclerotiche.
Cause
Le cause che possono portare a un aumento dei trigliceridi nel sangue sono molteplici: predisposizione genetica, diabete mellito due, insufficienza renale, obesità grave, uso di farmaci cortisonici e altro ancora. Di sicuro, però, le cause più frequenti di trigliceridemia sono da ricercarsi in uno stile di vita insano.
Alimentazione ipercalorica, consumo di alcol, pasti abbondanti e vita sedentaria sono i motivi più frequenti dell’aumento dei trigliceridi nel sangue.
Dieta e stile di vita
I trigliceridi possono essere ridotti o mantenuti a un livello normale con un’alimentazione corretta e una costante attività fisica. Per quanto riguarda l’alimentazione bisogna innanzitutto eliminare dalla dieta i grassi saturi e introdurre un buon apporto di acidi polinsaturi omega 3. Poi è bene consumare molta frutta e verdura per garantire anche il giusto apporto di fibre alimentari.
I pasti in un regime alimentare anti-trigliceridi devono essere frazionati durante l’arco della giornata. Un soggetto normopeso con trigliceridi alti può seguire una dieta normo-calorica. Per i soggetti obesi, invece, è bene scegliere un regime alimentare ipocalorico.
La dieta per abbassare i trigliceridi vieta l’uso di grassi animali, limita il consumo di carboidrati, predilige gli alimenti a basso indice glicemico e preferisce la cottura in forno alla frittura.
Regole anti-trigliceridi
Le regole che accompagnano un’alimentazione corretta anti-trigliceridi sono:
- Condimenti: è consentito usare solo l’olio extra vergine d’oliva
- Latticini: solo scremati
- Uova: intere due volte a settimana. L’albume può essere consumato tutti i giorni
- Carne: di vitella magra oppure petto di pollo cotti alla griglia o al forno, da consumare al massimo due volte in una settimana
- Pesci: meglio se di mare da consumare almeno due volte in una settimana
- Legumi: due/tre volte a settimana
- Verdure: bisogna mangiarle tutti i giorni, a pranzo o a cena, possibilmente crude
- Frutta: va bene qualsiasi tipo di tranne il cocco. La frutta va mangiata tutti i giorni preferibilmente con tutta la buccia.
- Cereali: scegliere sempre quelli integrali. Vanno bene germe di grano, crusca di frumento, riso, pane e pasta integrali e tutti gli altri alimenti ricchi di fibre.
- Dolci e bevande: sono da bandire tutti gli alimenti contenente zuccheri raffinati. E’ consentito bere acqua, succhi di frutta fatti in casa e frullati.
- Infusi: no al caffè, sì a tè verde, rosso e bianco.
Attività fisica
Dedicare al movimento almeno trenta minuti tutti i giorni è fondamentale per abbassare i trigliceridi. Si può passeggiare a passo sostenuto, fare nuoto, aquagym, ginnastica aerobica e altre attività di gruppo. L’attività fisica costante stimola la produzione di colesterolo buono HDL, riduce quello cattivo LDL e normalizza i valori dei trigliceridi.