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Dieta genetica: come organizzare un piano

Dieta genetica come organizzare un pianoLa dieta genetica deve il suo successo al piano alimentare personalizzato predisposto da un team di esperti genetisti e nutrizionisti dopo un’attenta analisi del DNA del paziente.

Per organizzare un buon piano per perdere peso con la dieta genetica bisogna necessariamente affidarsi ai consigli degli esperti.

Le 5 mosse della dieta genetica

I test del DNA fanno conoscere l’esatto fabbisogno di nutrienti del nostro corpo, la reazione dell’organismo ai diversi alimenti e  anche i geni dello sport per  trovare l’attività fisica più adatta al genotipo in esame.

Questa ricerca permette l’elaborazione di piani dietetici personalizzati molto efficaci. Ma anche nella dieta genetica ci sono regole che valgono per tutti.

Uno dei fautori della nutrigenomica, il dottor Floyd Chilton docente alla Wake Forest University, ha proposto 5 mosse per perdere peso, prevenire malattie croniche e rallentare il processo di invecchiamento.

Le cinque regole base della dieta genetica sono:

  • fare più esercizio fisico: almeno 5 volte a settimana per 30 minuti;
  • ridurre le calorie del 20-30% rispetto a quanto è necessario per mantenere il peso attuale;
  • aumentare il consumo giornaliero di fibre. Per placare gli attacchi di fame se ne devono consumare almeno 30 grammi pro die;
  • consumare cibi ricchi di grassi insaturi buoni, come gli acidi grassi omega 3 e omega 6;
  • incrementare l’assunzione di polifenoli, i potenti antiossidanti contenuti in grandi quantità in frutta, verdura, semi e tè verde. I polifenoli sono importanti per l’organismo perché rallentano il processo di invecchiamento.

Il piano

Le indicazioni di Chilton sono una buona base da cui partire per organizzare un piano genetico non individuale. La dieta genetica garantisce una perdita di peso pari al 90% del sovrappeso totale.

In media si dovrebbero perdere cinque chili ogni quattro mesi. Per raggiungere questi risultati, oltre alle regole base si deve avere l’accortezza di tenere sotto controllo l’apporto calorico pro die.

Escluso il primo giorno in cui le calorie consentite sono 575, negli altri giorni si consumano 1.600/1.800 calorie nella fase di dimagrimento e 2.000 in quella di stabilizzazione.

Si ricorda che la dieta genetica non essendo restrittiva, permette il consumo di una scelta variegata di cibi.

Gli alimenti che questo regime alimentare predilige sono legumi, cereali integrali, frutta secca, frutta fresca, verdura, frutti di mare, carne bianca magra e latticini magri.

Come si vede, si tratta di una dieta mediterranea molto semplice che usa cibo sano ed esclude gli alimenti processati, carne rossa, cereali e zuccheri raffinati.

Il piano personalizzato

Ovviamente se si vuole una dieta personalizzata, non si può prescindere dall’analisi del DNA. Per seguire un programma alimentare ad hoc, ci si può rivolgere online ad aziende specializzate nel settore come la DNASlim, LaClinique e la Genedieta.

Le aziende offrono pacchetti che includono i programmi base più i test per l’intolleranza al lattosio e il pacchetto sport. Il costo di questi pacchetti varia in base alla durata e al tipo di programma richiesto.

Se ci si rivolge a queste aziende, si potrà contare per un periodo limitato anche sul supporto del coaching via mail e su tre chiamate dirette con il nutrizionista.

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