Un nuovo studio, di recente pubblicato su Brain, Behavior and Immunity ha messo in relazione l’assunzione di cibi che causano infiammazioni (come ad esempio derivati del grano e bibite gassate) con l’insorgenza della depressione tra le donne di mezz’età.
I risultati dello studio sono rivoluzionari, in quanto avrebbero stabilito una solida correlazione tra quanto si mangia e come ci si sente a livello non solo fisico, ma anche psichico.
Ci sarebbe, dietro l’aumento della depressione tra le donne oltre i 50 anni, qualche errore commesso a tavola, tavola al giorno d’oggi abbonda di cibi troppo zuccherini e in grado di scatenare infiammazioni nel tratto digerente.
Il gruppo studiato
Sono state analizzate le abitudini alimentari e le condizioni cliniche di 43.865 donne tra i 50 e i 77 anni, che nel momento in cui è stata iniziata la ricerca non presentavano problemi di depressione.
Per definire un soggetto depresso i ricercatori si sono affidati ad un duplice criterio: da un lato la diagnosi da parte di un professionista e dall’altro l’assunzione di farmaci per combatterla.
I ricercatori, che hanno lavorato congiuntamente dalle università di Harvard e di Laval hanno fornito un modulo alle donne oggetto di studio, invitandole a compilare tabelle di frequenza dell’assunzione di cibo, con l’idea di mettere in correlazione determinati consumi alimentari con l’insorgenza di problemi di carattere psico-emotivo.
I cibi che infiammano responsabili della depressione?
Tra i soggetti che hanno consumato più cibi responsabili di infiammazioni, il tasso di depressione si è mostrato più alto del 41%, con circa 2.594 donne che hanno sviluppato patologie collaterali a quelle della depressione.
Un numero impressionante, che porta sul banco degli imputati pasta, pane, riso bianco e bibite gassate, ritenuti tutti responsabili di infiammazioni di diversa entità al tratto digerente.
Smettiamo di consumare pasta?
Il coordinatore della ricerca ha messo però in guardia da potenziali estremismi. I dati sono lì, a disposizione di tutti, ma si dovrebbe evitare di scatenare una caccia alle streghe verso determinati alimenti, e analizzare il quadro più complessivamente.
Gli importanti dati raccolti con questa ricerca saranno sicuramente in grado, nei prossimi mesi, di fornire risultati più accurati. Noi per il momento, e non solo perché ce lo hanno detto i ricercatori, proviamo a ridurre l’assunzione di questi cibi.
Un consumo eccessivo di carboidrati non fa bene alla nostra salute, e tantomeno alla nostra linea.