Mmmm, un buon succo di frutta. Cosa c’è di meglio per accompagnare uno spuntino, una colazione, o per aiutarci a sopportare la fame che si è presentata troppo in anticipo rispetto al pranzo o alla cena?
Beh, se proprio volete una risposta, di meglio ce n’è. I succhi di frutta prodotti industrialmente infatti non sono buoni e salutari come quelli della nonna. Vediamo perché.
Pastorizzazione e pelle rimossa
I succhi di frutta che troviamo al supermercato vengono prodotti rimuovendo la pelle e commercializzati dopo pastorizzazione. Si tratta di una procedura che uccide si i batteri, ma che distrugge anche la fibra presente.
Pastorizzazione: non solo microbi cattivi
La pastorizzazione non uccide solo i microbi cattivi, ma anche quelli che invece svolgono importanti funzioni per il nostro organismo. Subiscono danni anche enzimi, minerali e vitamine.
Zuccheri, zuccheri, zuccheri
Le aziende aggiungono zuccheri ai preparati che vengono poi commercializzati. Migliorano il gusto per una società come la nostra, che ormai è drogata di zucchero.
Ma questo non va bene per il nostro organismo: i succhi infatti contribuiscono alla dilagante obesità, anche quella dei bambini ai quali, senza troppe preoccupazioni, diamo ogni tanto un succo di frutta.
Additivi, conservanti e coloranti
Leggete l’etichetta che accompagna un succo industriale. Additivi, coloranti, agenti dai nomi più strani. E’ tutta roba che nel succo della nonna non c’è, e che non serve. Vi diremo di più, è roba che fa anche male.