Dietando
Il problema dell’iperattività e della scarsa concentrazione dei bambini è arrivato, dopo lunghi trascorsi negli Stati Uniti, anche da noi.
Tra le cause più importanti pare esserci, secondo recenti ricerche, una dieta povera di acidi grassi Omega-3.
La ricerca
Un team guidato da Bita Moghaddam, professore di neuroscienze a Pitt, dopo aver analizzato i pattern comportamentali di 2.000 bambini, e dopo averli confrontati con le loro abitudini alimentari, ha trovato una correlazione tra diete povere in acidi grassi Omega-3 e stati di ansietà, iperattività e lentezza nell’apprendimento.
I ricercatori hanno somministrato test comportamentali, della memoria, dell’attenzione e test decisionali, ravvisando risultati peggiori per chi non aveva avuto una dieta a casa che offrisse la quantità giusta di acidi grassi.
Un problema degli allevamenti intensivi e dell’agricoltura moderna
Il problema non è solo però in quello che i genitori scelgono per i loro bambini. L’agricoltura e l’allevamento sono cambiati molto rapidamente negli ultimi anni.
La soia e il granturco sono estremamente poveri di omega-3, e il passaggio per l’alimentazione degli animali da un regime principalmente erbivoro a uno basato sui cereali è andato a completare il quadro particolarmente preoccupante che il Dr. Moghaddam ci ha messo davanti.
L’alimentazione influenza la salute del cervello
“L’alimentazione influenza la salute del cervello” – ha detto il Dr. Moghaddam, ricordando come una corretta alimentazione non sia solo alla base di un ventre piatto, ma anche di un quadro di salute più generale, quello psico-fisico, che è quello al quale dovremmo puntare come obiettivo del nostro stare bene. Insomma, la salute non si calcola sempre in centimetri.
